Centro culturale, economico, giuridico e religioso di tutte le maggiori città romane, il foro era il luogo in cui i cittadini si riunivano per discutere di tutte le faccende più importanti, oltre che per rilassarsi e divertirsi in compagnia. Anche Terracina, colonia romana di primaria importanza per la sua posizione strategica, era dotata di un suo foro. In realtà ne aveva ben due, uno nella città alta e un altro, più recente, nella città bassa; ma il Foro Emiliano, il più antico, spicca per una caratteristica principale: è ancora perfettamente visibile e molti dei monumenti che lo circondavano sono ancora lì a riprova della sua grandezza. Basta quindi farsi una passeggiata su in Piazza Municipio per rivivere le atmosfere di un vero foro romano.
Il lastricato di pietra, databile all'Età Augustea, si conserva ancora integro e reca lungo la sua asse centrale originaria l'iscrizione “A. Aemilius Auli f. stravit”, ovvero “Aulo Emilio, figlio di Aulo, ha pavimentato”. Una sorta di firma, insomma, del magistrato romano che finanziò la pavimentazione del foro. Esso è delimitato a nord da un tratto lastricato in modo differente: si tratta della antica via Appia, che tagliava la città in tutta la sua lunghezza e che dopo la piazza va a scomparire sotto i palazzi di epoca medievale. Oltre l'Appia è possibile vedere un porticato con i resti di alcune colonne, il ‘porticus post scaenam’ del teatro che sorge alle spalle della piazza, uno dei primi teatri in muratura di età romana, rinvenuto dopo i bombardamenti dell'ultima guerra sotto i resti delle abitazioni abbattute e ora visitabile, sebbene non restaurato.
Tra il teatro e il moderno municipio sorge ancora oggi un grande palazzo alla cui base sono visibili le pareti originarie dell'antica basilica, luogo giuridico per eccellenza per i romani. E di fronte a essa, sostituito nel medioevo dalla cattedrale di San Cesareo, spiccava su tutto il foro il Tempio Maggiore, luogo sacro dedicato al nume imperiale, l'imperatore divinizzato dopo la sua morte. Un secondo porticato chiudeva il foro sul lato che si affaccia sul mare, mentre a fianco della basilica, proprio sull'Appia, sono visibili i resti di un grandioso arco quadrifronte che faceva da ingresso all'area.
Il foro, trasformato in piazza centrale nel Medioevo, reca su di sé i segni delle ere passate. Ora, agli edifici romani, si affiancano la chiesa romanico-gotica e due case-torri medievali, oltre che al moderno Municipio, il vescovado e vari locali. Un esempio incredibile di museo a cielo aperto e di ‘città fatta a strati’, un manuale di storia accessibile a tutti in qualsiasi momento.