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Monte Sant'Angelo e il Tempio di Giove

La Redazione
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Non ci sono dubbi: il vero e proprio simbolo di Terracina è il santuario che da più di duemila anni veglia sulla città dalla cima di monte Sant’Angelo. Basta chiedere a un terracinese qualsiasi per sapere che quello lì sopra è il Tempio di Giove; qualcuno più informato vi parlerà di Giove-Anxur, cioè ‘fanciullo’, dal nome di una divinità dei volsci, signori della città prima dei romani. L'attribuzione è così scontata che Monte Sant'Angelo, per comodità, è spesso ribattezzato proprio ‘Monte Giove’. Eppure, da qualche anno, sono stati avanzati alcuni dubbi che collegherebbero la struttura al culto della dea Venere.

Giove o Venere che sia la divinità venerata, il santuario resta una delle maggiori meraviglie di Terracina, nonostante quello che vediamo sia soltanto il basamento del tempio originale. Si pensa che l'altura sia stata destinata a scopi religiosi fin dal IV secolo a.C., quando il passaggio della via Appia rese la città un punto di snodo importantissimo per i commerci dell'epoca. Terracina crebbe e fu necessaria la costruzione di un'acropoli per la venerazione degli dei. Al II secolo a.C risale l'edificio del ‘piccolo tempio’, mentre è di età sillana (primo secolo a.C.) l'area monumentale principale, collegata all'abitato sottostante tramite una nuova cinta muraria con nove torri circolari. Sulla terrazza superiore fu, invece, realizzato il cosiddetto ‘campo trincerato’, di cui ci restano un triportico, una serie di cisterne e le fondamenta di un tempietto. Sempre di età sillana è la terrazza di fondazione, sulla quale venne costruito l'imponente basamento a dodici arcate che vediamo ancora oggi. Sul basamento sorgeva il grande tempio, insieme al portico di entrata sul retro e alla sede dell'oracolo.

Distrutto durante la fine dell'età antica, quando i vecchi culti vennero soppiantati dal cristianesimo, incendiato e ridotto alla sola base, il monumento riuscì comunque a sopravvivere. L'area del piccolo tempio venne riutilizzata come monastero dedicato a San Michele Arcangelo, tanto che il corridoio interno, trasformato in chiesa, reca ancora tracce di affreschi risalenti al IX secolo. Muri di fortificazione vennero invece eretti nel campo trincerato, dove sono stati rinvenuti frammenti di ceramica dipinta del XIII secolo.

Oggi è possibile visitare il Tempio percorrendo la stupenda strada panoramica che risale Monte Sant'Angelo e che a ogni curva offre scorci fantastici della costa fino al Circeo; oppure, per i più avventurosi, percorrendo il sentiero che dal Parco della Fossata, si inerpica sul fianco dell'altura fin sotto al santuario. La fatica dell'arrampicata sarà ben ricompensata da una vista stupenda e dalle meraviglie di un museo a cielo aperto.

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