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Orti Urbani, non si fa attendere la replica dell'assessore Emanuela Zappone ad Agenda21

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La sortita di Agenda 21 sulla presunta inefficienza e incapacità nella gestione della vicenda del “Punto Acqua” e degli “orti urbani” non è andata giù all’assessore all’Ambiente Emanuela Zappone. “Destano meraviglia e stupore le affermazioni rilasciate a mezzo stampa da Agenda 21 che, lo ricordo, è uno strumento di partecipazione dei cittadini concepito per collaborare con le istituzioni locali e non per dedicarsi a polemiche che hanno tutto il sapore dell’attacco politico”. Zappone evidenzia che “le critiche costruttive e le sollecitazioni sono ben accette e assolvono in pieno alla funzione di Agenda 21, ma le veementi accuse di incapacità rivolte all’intera struttura comunale, dagli uffici al Segretario Comunale fino all’organo politico, svelano una malafede che ci fa interrogare sulle loro finalità”. “Sul Punto Acqua – prosegue l’assessore – il Comune di Terracina è pronto da tempo. Chi non ha ancora ottemperato alle condizioni dell’accordo è la società che gestisce il servizio idrico la quale ha l’incarico di fornire il materiale informativo per i cittadini, materiale, ad oggi, mai consegnato. A tal proposito gli uffici comunali hanno predisposto una notifica di sollecitazione con scadenza il prossimo 31 marzo. Se dovesse rimanere inascoltata, il Comune si rivolgerà all’Autorità d’Ambito della competente ATO”. In relazione al progetto nazionale degli “orti urbani” (micro aree comunali assegnate pro tempore a privati per la coltura orticola biologica destinata all’autoconsumo) a cui ha aderito il Comune di Terracina nel 2014 e oggetto di un avviso pubblico espletato nel settembre 2015 durante la gestione commissariale dell’Ente, Agenda 21 contesta l’inadempienza del Comune sugli impegni assunti. L’assessore Zappone ribatte che “c’è un particolare che sfugge al Forum ambientalista: l’avviso pubblico, l’assegnazione e il Regolamento vennero realizzati dall’allora commissario prefettizio senza che fosse indicata la quantificazione delle spese per la consegna del terreno nelle condizioni indicate nel Regolamento il quale, al comma 1 dell’articolo 8 (Modalità di conduzione dell’orto), recita: Ciascun orto sarà consegnato nello stato di fatto in cui si trova, libero da impedimenti e con verifica delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del terreno. […]. Ciò significa che tali terreni devono essere liberati dagli ingombri che si sono illecitamente accumulati nel tempo e analizzati accuratamente affinché risultino totalmente idonei alla coltivazione orticola, condizione indispensabile per la loro fruibilità. La difficoltà ad espletare queste operazioni – prosegue l’assessore all’Ambiente – era ed è legata alla penuria di risorse economiche di cui soffre l’Ente. Evidentemente anche prima dell’avviso pubblico è stato impossibile assolvere a questi adempimenti per ragioni economiche, ma, probabilmente, venne bandito lo stesso confidando ottimisticamente nella possibilità che l’Amministrazione che si sarebbe insediata dopo il commissariamento avrebbe potuto far fronte alle spese in breve tempo. Purtroppo non è così, ameno per il momento, ma stiamo tutti lavorando senza sosta affinché le risorse per le urgenti necessità di Terracina vengano reperite nel minor tempo possibile”. La Zappone conclude ribadendo che “spero che in futuro i vertici di Agenda 21 preferiscano ristabilire la buona pratica del confronto costruttivo con l’Ente comunale, così come nella ragione sociale della loro organizzazione, piuttosto che lanciarsi in sterili attacchi che non hanno ragion d’essere”.

 

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