Il fenomeno della ludopatia, negli ultimi anni, sta assumendo connotati sempre più preoccupanti anche nella nostra città . Un'emergenza sociale che in Italia ha assunto numeri preoccupanti. Le stime parlano chiaro: 800 mila sono i giocatori patologici, 1.700 mila (1 milione circa i ragazzi) le persone a rischio ludopatia con un volume di affari pari a circa 80 miliardi di euro l'anno! Una patologia, quindi, strisciante e che può portare a disastri economici, a violenza e separazioni in famiglia, alla perdita di lavoro, alla commissione di reati (uno su tre ludopatici commette un reato), all’utilizzo di droghe ed alcool, alla depressione fino ad arrivare alla cosa più grave, ossia al suicidio.
Nel nostro Comune, a causa di una politica disattenta al problema, da parte delle amministrazioni di centrodestra, oltre che colpevole della riduzione degli spazi ricreativi, abbiamo assistito nella nostra città ad un vero e proprio proliferare di attività che, in alcuni casi, sono state aperte anche in prossimità di luoghi sensibili, come le scuole. Ad esserne colpiti sono soprattutto le fasce più deboli, ovvero giovani ed anziani. E se per i giovani occorrerà svolgere una massiccia attività di controllo e prevenzione, soprattutto all'interno delle scuole, per gli anziani occorrerà mettere in campo risorse, sotto il profilo dell’assistenza socio-sanitaria, per arginare il problema della ludopatia.
Proprio nei confronti degli anziani, peraltro già in passato, e più volte, il Sindacato pensionati Spi-Cgil, si é adoperato per porre all’attenzione dell’amministrazione comunale la gravità del problema ma, purtroppo, ad oggi non vi sono stati interventi mirati in tal senso. Il sindacato ha lamentato infatti l’assenza di politiche forti e dirette alla realizzazione di progetti che definissero un ruolo sociale per molti anziani che, avendo perso il ruolo sociale attivo, spesso finiscono per sentirsi soli ed emarginati fino a giungere alla depressione.
Il nostro impegno, con Alessandro Di Tommaso Sindaco, sarà quello di: favorire l'approvazione di un regolamento comunale che disciplini l'orario di apertura e chiusura delle sale da gioco; determinare i luoghi di apertura posti a distanza di quelli che sono i luoghi ritenuti sensibili, come scuole e centri anziani; studiare ed approvare sgravi fiscali a favore di quegli esercizi commerciali che rinunceranno ad istallare macchinette da gioco e similari ed infine, avviare un ampia campagna informativa e preventiva nelle scuole promuovendo, nel contempo, anche la nascita di centri di ascolto e di indirizzo per favorire l’uscita dalla ludopatia.
Un impegno, quindi, non secondario e che ha come scopo proprio quello di garantire e favorire una più approfondita conoscenza del fenomeno attraverso una regolamentazione atta a garantire l'individuo, la sua famiglia e i suoi beni.
Un'altra Terracina è possibile.