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Braccianti minacciati col fucile: l'imprenditore resta in carcere

Ascoltato dal giudice l'uomo ha dichiarato di aver preso l'arma per difendersi durante una rivolta

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Resta in carcere Alessandro Gargiulo, l'imprenditore di 35 anni accusato di aver minacciato i braccianti agricoli della sua azienda sparando colpi di fucile. L'uomo è stato ascoltato dal giudice Giuseppe Cario e ha risposto alle domande restituendo una versione del tutto inedita rispetto a quanto ricostruito dalla polizia. Stando a quanto riferito dai lavoratori agli agenti, infatti, le condizioni in azienda erano talmente terribili che alcuni hanno preferito fuggire sfidando urla, armi e minacce.

L'imprenditore, da parte sua, dichiarato di aver imbracciato il fucile dopo essere stato aggredito durante una rivolta, arrivando persino a chiudersi nel furgone.
Lo stesso, difeso dall'avvocato Amleto Coronella, ha ammesso anche di aver esploso alcuni colpi in aria allo scopo di allontanare gli uomini che, a suo dire, lo stavano aggredendo e gli avevano già danneggiato il mezzo.

Il video della polizia 

Altri video, inseriti nel fascicolo d'indagine, mostrerebbero l'imprenditore mentre minacciava i braccianti con un fucile per costringerli a lavorare più velocemente.

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