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L’appello del M5S per una definizione condivisa del bando di gara dei rifiuti per una gestione sostenibile

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Nel 1976, il Comune di Terracina intraprese un coraggioso progetto: l'installazione di un impianto di compostaggio aerobico dei rifiuti organici a Morelle. Questo impianto, originariamente concepito per il trattamento e il recupero di materie seconde, anticipò di gran lunga le normative europee, trovandosi in linea con una visione progressista dell'ambiente. All’epoca, un patrimonio di tecnologia all'avanguardia.

Fino al 2003, l'impianto aveva una capacità di trattamento di 65 tonnellate al giorno, servendo non solo Terracina, ma anche altri comuni nell'ambito del piano regionale dei rifiuti. L'area si estendeva su circa 13.000 metri quadrati, con ampie strutture coperte destinate alle operazioni di trasformazione e selezione dei rifiuti.

Negli anni successivi, l'impianto ha subito importanti aggiornamenti per adeguarsi alle normative ambientali sempre più stringenti. Vecchie apparecchiature sono state sostituite con nuove, in linea con le disposizioni di legge.

Nel Piano triennale delle OO.PP 2010-2012, il Consiglio Comunale aveva previsto i lavori di revamping e messa in funzione dell'impianto, con previsione, all'epoca, di €1.500.000. Programma mai eseguito dalla giunta Procaccini e lasciato nel dimenticatoio.

L’amministrazione di destra si è lasciata scappare un’altra 'occasione d’oro con il PNRR dal titolo “gestione dei rifiuti standardizzata” e quindi la possibilità di rendere tecnologicamente avanzata e a ciclo chiuso l’intera gestione dei rifiuti.

Oggi: l'impianto di Morelle è in completo stato di abbandono.

L'amministrazione comunale di Terracina è chiamata quindi a rispondere all'urgente esigenza di adeguarsi alle linee guida stabilite dalla Giunta regionale del Lazio per l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti. La deliberazione n. 49 del 31 gennaio 2019 fornisce una chiara roadmap per perseguire obiettivi ambiziosi ma necessari per il benessere dell'ambiente e della comunità.

È inutile che i nostri Assessori chiedano al privato di aiutare il comune facendo “investimenti buoni", non meglio specificati (forse si stanno accorgendo che c’è l'ingerenza della malavita organizzata). Bisognerebbe ammettere che è stata proprio l’amministrazione degli ultimi 15 anni che con la sua inerzia e incapacità, non è riuscita né a recuperare tutti i mancati pagamenti della TARI né a sfruttare l’immensa ricchezza che una corretta gestione del ciclo dei rifiuti poteva regalarci; dovrebbero imparare a concentrarsi sull'utilizzo efficiente delle risorse già disponibili.

Questo richiede una maggiore consapevolezza e una migliore gestione delle entrate derivanti dalla gestione dei rifiuti, garantendo che siano reinvestite per il bene della comunità.

Uno degli strumenti chiave per raggiungere questi obiettivi è l'adozione della tassa sui rifiuti puntuale (TARIP), che permette di applicare il principio "chi inquina, paga”. Questo meccanismo incentiva la riduzione dei rifiuti indifferenziati e sensibilizza la popolazione alle questioni ambientali.

Inoltre, è cruciale investire nella separazione delle materie prime e nella creazione di impianti di compostaggio di nuova generazione (Morelle). Questo non solo contribuirà alla riduzione dell'impatto ambientale, ma anche alla generazione di nuove risorse finanziarie per le casse comunali. Attraverso la vendita delle materie prime recuperate e dei prodotti del compostaggio di qualità, il comune può ottenere risorse finanziarie fondamentali per sostenere le iniziative di gestione sostenibile dei rifiuti ed aiutare la comunità.

Per garantire il successo di questi sforzi, sarà fondamentale implementare un rigoroso controllo ambientale sugli impianti e sulle attività di gestione dei rifiuti. Questo garantirà il rispetto delle normative ambientali e la tutela della salute pubblica e dell'ecosistema locale.

Attenzione deve essere posta anche alle problematiche legate alla presenza di gravi infiltrazioni di stampo criminale o mafioso, come evidenziato nel Rapporto “Mafie nel Lazio” del 2018. Il rapporto riporta che oltre 90 sono i clan presenti nella regione, operanti in settori quali lo smaltimento illecito dei rifiuti e la gestione di attività commerciali. Questa realtà sottolinea l'importanza di una sorveglianza costante e di misure preventive per contrastare l'infiltrazione criminale nel settore dei rifiuti e garantire una gestione trasparente e legale.

L'amministrazione comunale di Terracina deve agire con determinazione per definire un bando di assegnazione della gestione dei rifiuti che sia in linea con le direttive regionali e che promuova la sostenibilità ambientale e il benessere della comunità. Integrare la TARIP, valorizzare le risorse derivanti dalla separazione delle materie prime e dal compostaggio di qualità, garantire un efficace controllo ambientale e contrastare le infiltrazioni criminali sono passi fondamentali verso questo obiettivo. Bisogna riprendere il discorso riguardante la rimessa in funzione dell'impianto, approfittando della gara per la nuova gestione dei rifiuti, attraverso un capitolato che includa anche la possibilità di un partenariato pubblico/privato o project financing delle imprese partecipanti alla gara, proprio come avvenne per l'appalto e la costruzione dell'impianto nel 1975, senza che il comune spenda un euro.

Conosciamo bene l’inadeguatezza e l’incapacità dei nostri amministratori (gli ultimi avvenimenti lo dimostrano), cambiano i nomi ma non la voglia di occupare a tutti i costi le poltrone di assessorati di cui capiscono a stento il significato del nome. Ecco perché chiediamo che la definizione del bando sulla gestione dei rifiuti sia un processo condiviso con la popolazione e con quelle persone che realmente hanno un contributo da dare.

Sarebbe, quindi, il caso che qualcuno in Commissione Ambiente si svegliasse (l’appalto scade a marzo) e chiedesse chiarimenti sullo stato di avanzamento del bando, e che in Consiglio Comunale qualche consigliere presentasse una mozione o un atto che impegni la Giunta e gli uffici a includere nella nuova gara d'appalto le garanzie necessarie per rispettare le leggi, tutelare l'ambiente e la qualità della vita degli abitanti di Terracina: la politica dovrebbe sempre anticipare le decisioni dando le proprie indicazioni.

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