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Per Mare Libero scellerata la scelta di bloccare il PUA

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Apprendiamo con sgomento la decisione del Consiglio comunale di Terracina, di approvare una mozione avente per oggetto la revoca in autotutela o l'annullamento del Piano di Utilizzo degli arenili approvato dall'amministrazione commissariale durante la scorsa consiliatura. 

Come spesso accade, si sceglie di tutelare l'interesse particolare dei concessionari, nonostante la loro posizione già dal 1° Gennaio sarà illegittima, per effetto delle sentenze gemelle del Consiglio di Stato del Novembre 2021, con cui si sancisce definitivamente la non ulteriore prorogabilità delle concessioni oltre il 31 Dicembre 2023. Con Legambiente, ci battiamo da anni anche a Terracina per una gestione del litorale che abbia innanzitutto a cuore la tutela dell'ecosistema costiero, sempre più fragile, e del diritto dei bagnanti ad una balnezione libera, gratuita, e accessibile, contro la privatizzazione di fatto del demanio marittimo scaturita dal regime di proroghe decennali. E per questa ragione abbiamo partecipato, su invito della stessa Amministrazione di Terracina, ad una formale audizione in Commissione Demanio e abbiamo successivamente inviato un nostro parere, ampiamente positivo, sul PUA comunale in adozione preliminare e in stato avanzato di acquisizione di pareri in Regione Lazio. 

Con l'approvazione di questa mozione, il Consiglio comunale rinnega un atto che ha tenuto conto delle gravi violazioni di leggi e regolamenti regionali (come quello del 50% delle spiagge libere) e che ha visto finalmente  protagonisti, per voce di un Commissario prefettizio garante super partes non soggetto alle lobby dei balneari, i cittadini e le cittadine comuni, per costruire insieme una nuova idea per le spiagge di una città, per altro, pericolosamente ormai minacciata dalle infiltrazioni di stampo mafioso, che rischiano di assumere il pieno controllo delle attività balneari. 

Su questo fenomeno, preoccupante anche più che altrove, e alla luce delle molteplici indagini, arresti, sequestri e processi richiamiamo l'attenzione degli amministratori, delle forze dell'ordine, dei media e ci rendiamo pertanto disponibili a un confronto con tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio, per fornire maggiori dettagli sul nostro punto di vista, e sull'opportunità storica che si presenta oggi per arginare il malaffare e restituire le spiagge di Terracina ai suoi legittimi proprietari: i cittadini.

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