Domenica 6 maggio il centro storico alto di Terracina è stato trasformato in una palestra all’aperto di free climbing nell’evento denominato “Street Boulder Contest”, organizzato da diverse associazioni tra cui l’associazione locale “ASD Leano Outdoor” in collaborazione con il CAI di Latna.
In una dichiarazione rilasciata in precedenza alla testata h24notizie dal fondatore di PeakLab, Lorenzo Trento si legge “Lo Street Boulder è una disciplina legata al mondo dell’arrampicata, la particolarità è che invece di arrampicarsi in parete in montagna, lo faremo sui muri della città. La giornata sarà l’occasione per far conoscere le discipline sportive della montagna, in particolare l’arrampicata, a tutte le persone che amano lo sport ‘al naturale’ e per i veri appassionati una giornata indimenticabile in una cornice dal grande valore storico e culturale come il centro storico di Terracina”.
Nulla da dire sul tipo di attività sportiva come l’arrampicata libera praticata anche dai tanti nostri concittadini, resta il dubbio sull’opportunità di una simile iniziatva svolta in un centro storico dall’equilibrio delicato e sottoposto ad una serie di vincoli ben noti ai residenti. Pur apprezzando le peculiarità dell'associazionismo sportvo giovanile e le buone motivazioni che hanno spinto i promotori alla promozione di questa iniziatva, è bene riflettere sul grado di compatbilità che questo tipo di attività può determinare sul patrimonio storico-artistco del nostro centro storico più antco. Siamo convinti che questo scrigno di tesori storici, artistci e architettonici non ha bisogno di iniziatve di questo tipo per farsi conoscere in campo nazionale e internazionale, anzi, gli elementi di incompatbilità ci sembrano fin troppo evidenti per la caratterizzazione di approccio fisico su strutture che sopportano già a stento l'usura del tempo, le aggressioni ambientali e metereologiche, nonchè l'incuria dell'uomo. Le lacerazioni su quelle antiche mura usate come appigli per l'arrampicata dovrebbero invece essere confortate dalla comprensione colleava, dalla cura, dalla protezione e dalla valorizzazione sociale e culturale.
Sicuramente le associazioni organizzatrici si saranno premunite di tutte le autorizzazioni necessarie allo svolgimento di una tale iniziatva caraterizzata da interventi, pur senza ausilio di chiodi e corde, su monumenti e facciate di abitazioni dove i residenti non possono inserire nemmeno un chiodo senza il placet delle Istituzioni. I racconti della giornata riferiscono di traffico in Corso Anita Garibaldi tra materassi posti a terra per la sicurezza degli atleti, materiali staccati dai muri di Posterula, intonaco caduto da archi gotici in diverse parti, il tutto documentato da foto che girano sui social, dove sono presentati gli exploits più rilevanti degli oltre 200 arrampicatori. Siamo fortemente sorpresi dalla leggerezza e la superfcialità di chi ha concesso le dovute autorizzazioni allo svolgimento dello Street Boulder Contest nel centro storico alto della nostra città.
Al momento ancora non siamo a conoscenza se tutte le autorizzazioni amministratve siano state formalmente rilasciate. Comunque sarebbe molto grave se queste fossero state rilasciate senza il dovuto nulla osta delle Soprintendenze coinvolte. Non possiamo nemmeno immaginare che queste ultme Isttuzioni superiori abbiano dato il via libera ad una iniziatva che ha messo a dura prova il contesto urbano della citt alta così come rilevato da numerosi citadini che hanno postato foto-adenunce sui social pi freuuentat. Le associazioni locali che sotoscrivono il seguente documento vogliono esprimere pubblicamente il loro dissenso a questo tpo di iniziatve, che, se pur motivate da buoni propositi, abbiano forti elementi di incompatbilità con i beni storico-aculturali della nostra città in quanto patrimonio collettivo da preservare e valorizzare, e invitano a rifettere, per capire, se quanto accaduto è un evento erroneamente valutato nell'impatto con il contesto storico, oppure, se c'è una scarsa e superfciale percezione diffusa dei valori socio-ambientali e storico-aculturali dei nostri due centri storici. Tutte e due le ipotesi richiedono comunque attenta valutazione sia dai “proponenti” che dagli “autorizzanti”.
La nota, pubblicata integralmente, è condivisa da "Cultura e Territorio", "Terracina dimenticata", "Terracina rialzati" e WWF Litorale laziale-Gruppo pontino

