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Antenne telefonini, assessore Zappone: “Tema regolato da normativa nazionale, ma prestiamo attenzione per garantire salute e servizio pubblico”

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L’installazione di antenne per la telefonia cellulare continua a far discutere dopo le sentenze del Tar che obbligano il Comune a dare il via libera all’impianto di Largo dei Donatori di Sangue. “Si tratta di un tema delicato sul quale desideriamo chiarire la posizione dell’Amministrazione e illustrare una serie di considerazioni dalle quali non si può prescindere”. Esordisce in questo modo l’assessore all’Ambiente Emanuela Zappone esponendo le ragioni della giunta alla guida della città. “Innanzitutto chiarisco che la salute dei cittadini è prioritaria per tutti noi, ma vanno specificate le competenze e le facoltà decisionali che detiene ogni soggetto attore nella questione. Compito di tutelare salute pubblica è dello Stato nazionale che demanda le azioni necessarie a Regioni, Asl e, in questo caso, ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), soggetto titolare delle rilevazioni su eventuali pericoli derivanti dalle onde elettromagnetiche. È bene precisare che tutte le antenne installate sono dotate dei requisiti richiesti dalle normative nazionali che regolano la materia e che l’Unione Europea classifica la telefonia mobile “soggetto universale” al pari di acqua, luce e gas, cioè un bene primario per la qualità della vita delle persone. In virtù di questa classificazione gli impianti che garantiscono il servizio vanno in deroga perfino ai Piani Regolatori. In rapporto ai limiti delle emissioni di onde elettromagnetiche la legge italiana – prosegue Zappone – è notevolmente più restrittiva della normativa UE che prevede livelli molto più alti. Tutti le contese giudiziarie hanno quasi sempre visto soccombente il Comune di Terracina e certamente non per incapacità dell’Avvocatura, ma per una legislazione che considera prioritario il servizio di telefonia mobile. Alla luce di queste esperienze e di quelle che hanno visto protagonisti tanti altri Comuni d’Italia la scelta è quella di recedere dall’intavolare procedimenti per non incorrere in più che probabili conseguenze in sede civile e penale, senza considerare il rischio di vedersi contestato il danno erariale. Oggi – spiega l’assessore -  è più corretto concertare con le compagnie telefoniche l’installazione degli impianti per ridurre al minimo l’impatto delle antenne anche perchè, è giusto chiarirlo, i gestori possono rivolgersi tranquillamente ai privati (come accade normalmente) e installare su quei terreni o edifici i loro impianti senza nulla dovere o chiedere al Comune. Altra questione da chiarire è quella che riguarda la potenza delle emissioni: è più dannoso un singolo impianto con una grande potenza di emissione per coprire un territorio più vasto piuttosto che quattro piccoli impianti di potenza inferiore. Sulla richiamata possibilità di aggiornare il Praeet (Piano di Riassetto Analitico delle Emissioni Elettromagnetiche Territoriali) siamo assolutamente d’accordo, ma voglio chiarire che la normativa prevede solo la possibilità di integrare il piano con nuove installazioni e non di modificarlo eliminando quelle già esistenti. Quindi, paradossalmente, il fatto di non avere ancora aggiornato quello vigente significa aver evitato l’installazione di nuove antenne su suolo pubblico. Di contro – chiarisce l’assessore all’Ambiente – reputiamo necessario aggiornare il Praeet perchè è preferibile mettere a disposizione ulteriori siti pubblici, quindi controllabili, piuttosto che confrontarci con una installazione “indiscriminata” su siti privati sui qual è impossibile intervenire. Noi desideriamo collaborare con i gestori per concertare l’installazione degli impianti: ci appare la strada migliore per garantire la salute, l’erogazione del servizio e l’interesse pubblico rispettando le leggi nazionali e comunitarie alle quali dobbiamo attenerci”. L'assessore Zappone ci tiene a ringraziare Paola Saputo, vice-presidente dell'associazione "Uniti e LIberi", per aver collaborato alla raccolta di documenti e materiale sull'argomento.

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