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Stazione ferroviaria, le responsabilità della politica

Comunicato stampa Terracina Social Forum

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Nel 2005 Trenitalia realizzò uno spot per incentivare i viaggi in treno nel periodo natalizio. Il supereroe dei Fantastici 4, «La Cosa», invitava ad acquistare un biglietto in offerta speciale «per andare a trovare lo zio Pietro a Matera».

Peccato che Matera fosse proprio l’unico capoluogo di provincia italiano (su circa un centinaio) privo di stazione ferroviaria, tanto che la Regione Basilicata espresse il proprio disappunto nei confronti di Trenitalia (http://www.altamurgia.it/index.php/articoli/societa/7683-qa-matera-in-trenoq-gaffe-nello-spot-di-trenitalia.html).

Questa vicenda ci ricorda i manifesti fatti affiggere nel 2015 dal sindaco, molto probabilmente spinto dal vicesindaco dell’epoca (diamo a Cesare quel che è di Cesare...), con i quali salutava la cittadinanza in seguito alla sua decadenza da primo cittadino successivamente alle dimissioni contestuali della metà più uno dei consiglieri comunali. In quei manifesti c’era scritto, testuali parole, «Terracina è la città più bella del mondo».

Già, così bella che non ha neanche una stazione ferroviaria funzionante...

Le responsabilità della politica sulla vicenda sono pesanti.

Responsabilità bipartisan, per usare un termine in voga.

Prima di tutto, per la Regione Lazio ripristinare la tratta ferroviaria Priverno-Terracina non è mai stata una priorità. Lo abbiamo capito a luglio 2014 quando a Sabaudia, durante una pausa di un convegno organizzato dal locale Circolo di Legambiente, un consigliere regionale di maggioranza ivi presente è stato interpellato sulla questione: ebbene, a quasi due anni di distanza dalla frana che aveva bloccato la tratta ferroviaria, era totalmente all’oscuro della vicenda.

La Regione ed il partito che la governa, quindi, hanno sempre dato pochissima importanza alla questione.

Tra l’altro, siamo convinti che se la moglie dell’ex sindaco di Firenze, ex presidente della Provincia di Firenze, nonché ex qualcos’altro (E SPERIAMO CHE TALE RIMANGA IN ETERNO), fosse stata assegnata a Terracina come sede per svolgere il proprio mestiere di insegnante dal famoso algoritmo del Ministero dell’Istruzione, anziché essere mandata a lavorare nella sua amata Firenze, la tratta ferroviaria sarebbe stata ripristinata in tempi rapidissimi.

L’epoca attuale è contrassegnata dal Medio Evo dei diritti. Lo Stato sociale ed i diritti non esistono più. Esistono solo privilegi che, non appena si creano le condizioni giuste, si accaparrano i feudatari di determinati territori. Come abbiamo già scritto qui (https://terracinasocialforum.wordpress.com/2016/02/22/intercity-a-monte-san-biagio-no-grazie), infatti, i treni Frecciarossa fermano a Reggio Emilia perché è la città natale dell’attuale ministro dei Trasporti...

Non esiste attualmente un politico terracinese che ricopra grossi incarichi governativi, per cui, se tanto ci dà tanto, per vedere ripristinata la tratta ferroviaria ci vorrà ancora tempo.

SEMPRE AMMESSO CHE TRENITALIA VOGLIA FARCI DI NUOVO CIRCOLARE I TRENI.

Le assurdità sul lato sinistro o presunto tale (più presunto che reale) della politica sono continuate con la proposta di realizzare una pista ciclabile sui binari ormai dismessi: se il Monte Cucca è a rischio frana, così come sono in pericolo i treni in transito alle sue pendici, lo sono anche i ciclisti. È una questione di pura e semplice logica.

Tra l’altro, l’attuale governatore del Lazio deve avere un rapporto un po’ “particolare” con la nostra città, dato che quando qualche mese fa è venuto a Terracina per l’ennesima passerella relativa all’inaugurazione dei nuovi bus Cotral, si è guardato bene dal comunicarlo agli esponenti della Sezione locale del suo partito. Chissà, forse pensava che fossero andati tutti in treno a Matera a trovare lo zio Pietro...

Comunque anche l’amministrazione locale, attuale e precedente, non è che si sia dannata tanto per ripristinare la linea ferroviaria.

Perché, ad esempio, il sindaco non si è mai incatenato per protesta davanti alla sede della Regione Lazio?

Anzi, se ciò lo avesse fatto l’attuale seconda carica istituzionale del Comune, sarebbe stata automatica e considerevole la copertura mediatica, sia televisiva che giornalistica.

Inoltre all’amministrazione locale, attuale e precedente, non sembra che stia molto a cuore il benessere dei pendolari ed, in generale, dei viaggiatori. Basta guardare in quali condizioni si trova il fantomatico Polo dei Trasporti, dove manca tutto: dai bagni ad una fontanella, dalla sala d’aspetto alle pensiline, dalle biglietterie automatiche ai distributori di bevande e snack, dalle informazioni (anche in lingua straniera) ad un’illuminazione decente per le ore notturne, senza considerare le barriere architettoniche che rendono difficile la vita ai disabili.

Ma almeno al Polo dei Trasporti ci sono i tabelloni elettronici!

Infatti forniscono informazioni di ogni genere, tranne che sui trasporti, la viabilità ed il traffico, come avverrebbe logicamente in qualsiasi altra località. Ma, lo sappiamo, «Terracina è la città più bella del mondo».

Senza considerare il fatto che attualmente la stazione ferroviaria è “pulita e mantenuta nel decoro” proprio dal Comune di Terracina, che se ne fa incredibilmente vanto nei manifesti affissi all’interno della stazione stessa.

Che vergogna vedere lo stato pietoso di quella stazione nel film N-Capace, che ha richiamato al cinema centinaia di terracinesi spinti dall’orgoglio campanilistico di vedere proiettate sul grande schermo le immagini della propria città, e che poi in gran parte non sono stati in grado di apprezzare il valore artistico di quell’opera. Film troppo “alto” per il provincialismo imperante. Ma suvvia, «Terracina è la città più bella del mondo»!

Tornando all’amministrazione comunale, un sindaco MODERNO (senza virgolette, capirete dopo perché...), anziché fare pubblicità gratuita ad una bevanda zuccherata che fa male alla salute e che depreda in varie parti del mondo una risorsa preziosissima come l’acqua (non basta intitolare a Paolo Colli un’isola ecologica per essere un vero ambientalista), dovrebbe trovare soluzioni al problema.

Qual è il problema?

I pendolari di Terracina, siano essi lavoratori, militari, studenti, persone che devono effettuare visite specialistiche nella Capitale oppure parenti di malati ricoverati negli ospedali romani (e senza tralasciare i turisti), devono raggiungere Roma nella maniera più rapida e confortevole possibile.

Siccome non esiste ancora il capitano Kirk con il teletrasporto dell’astronave Enterprise di Star Trek, e siccome sulla tratta ferroviaria ci sono difficoltà oggettive, forse bisogna trovare o inventarsi dei percorsi alternativi, magari su gomma. Dato che anche chi ha sempre vissuto di ferro, cioè di treni, ora intende investire sulla gomma, cioè sui bus.

Ma, come abbiamo dimostrato nell’articolo pubblicato qualche giorno fa (https://terracinasocialforum.wordpress.com/2017/08/07/lo-chiamavano-libero-mercato), ormai la politica consiste nel fare contenti i cosiddetti “stakeholders”, volendo essere politically correct.

Per cui chi si trova a gestire la cosa pubblica, lo fa nell’interesse del privato.

E sappiamo che anche a Terracina queste logiche trovano terreno fertile, dato che il sindaco è notoriamente un privatizzatore.

Qualche esempio?

1) Ai referendum abrogativi del 2011 ha rifiutato le schede per i quesiti sulla ripubblicizzazione del servizio idrico;

2) ha posto sul mercato la farmacia comunale, sebbene quest’ultima registrasse utili da anni, rinunciando così ad entrate costanti e sicure per il Comune grazie ai dividendi, cedendo un’attività economica redditizia ai privati (ed impoverendo il patrimonio, PUBBLICO, comunale);

3) ha cercato di vendere il mercato coperto ed intende ancora farlo, nonostante migliaia di cittadini abbiano firmato una petizione per far diventare l’edificio una casa della cultura.

Di conseguenza, atteso che la politica “moderna” consiste nell’accontentare gli stakeholders, considerato che l’ex sindaco di Firenze, ex presidente della Provincia di Firenze, nonché ex qualcos’altro (E SPERIAMO CHE TALE RIMANGA IN ETERNO) si è già schierato per uno stakeholder (lo chiamavano libero mercato...), assodato che tale ex qualcos’altro non fa parte della compagine politica del nostro sindaco, perché non schierarsi con gli stakeholders concorrenti, anche per cercare di intralciare i disegni dell’ex qualcos’altro?

Ecco, se le regole del gioco (ahinoi) sono queste, perché non contattare Flixbus? L’argomento potrebbe essere il seguente: «Nella città che amministro c’è un bacino potenziale di 250-300 pendolari che potrebbero diventare vostri clienti, senza considerare i turisti, dato che Terracina è una località balneare. Perché non attivate delle apposite corse da Terracina per Roma (e ritorno)?».

I benefici sociali, questa volta, sarebbero rilevanti: Flixbus, infatti, non è un’altra catena di fast food che fa male alla salute e che non rispetta la strategia rifiuti zero (nei fast food le bevande zuccherate, probabili concause dell’epidemia mondiale di diabete e obesità, non vengono servite in bicchieri di vetro lavabili e riutilizzabili infinite volte, ma vengono versate in contenitori di cartone con un tappo di plastica ed una cannuccia di plastica, creando così, in un colpo solo, ben tre rifiuti inutili! Paolo Colli, secondo noi, non sarebbe molto contento...).

Già, però a Terracina un sindaco “moderno” non esiste, c’è un ex addetto stampa che vive di annunci e comunicati stampa trionfalistici ed entusiastici.

Ma a Terracina non esiste neanche un sindaco MODERNO, che come prima cosa cercherebbe di valorizzare e potenziare ciò che già c’è, ma che purtroppo è pubblico: la Compagnia Trasporti Laziali, meglio nota come Cotral.

(TO BE CONTINUED)

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