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Questione parco del Montuno, la nota di Legambiente

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 IL Circolo Legambiente di Terracina dopo aver lavorato per tre mesi (Settembre, Ottobre e Novembre 2016) in modo volontario e gratuito nel Parco del Montuno (un Parco pubblico cittadino di 3 ettari, di grande valenza storico-naturalistica e panoramica, al centro della città, purtroppo chiuso e abbandonato da dieci anni) con attività di pulizia e rispristino dell’area, consentendone la riapertura al pubblico con visite guidate ed eventi di cittadinanza, ha presentato in data 30 ottobre 2016 all’Amministrazione formale istanza di richiesta di affidamento in gestione del Parco, presentando ufficialmente in data 15 dicembre 2016 un corposo ed articolato progetto di valorizzazione eco-archeologica, in linea con altre gestioni di successo di aree verdi da parte di Legambiente sul territorio nazionale, progetto che coinvolge profondamente tutte le scuole della città e che esprime un grande potenziale di sviluppo anche economico territoriale, sul quale il Sindaco e l’Amministrazione espressero grandi apprezzamenti.

A fine aprile, dopo 6 mesi dalla presentazione dell’istanza, il Circolo ha però dovuto inviare un sollecito formale per avere un riscontro sullo stato del procedimento in corso non riuscendo ad avere più notizie in merito allo stesso.

Il 24 maggio scorso, veniva emessa la delibera di indirizzo DGC-126-2017 del 19 maggio “Concessione in comodato d’uso del Parco del Montuno-Proposta formulata dal Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano”- Procedura evidenziale-Indirizzi Gestionali”, a seguito della quale il Circolo ha inviato all’Amministrazione motivate e articolate osservazioni non condividendo l’indirizzo espresso nella medesima. 

Successivamente il Circolo veniva invitato con comunicazione ufficiale dell’Amministrazione ad una riunione per il giorno 27 giugno. Nel corso dell’incontro (per il quale è stato redatto un apposito verbale trasmesso via PEC), l’Amministrazione (presenti il Sindaco, l’assessore all’Ambiente e il Dirigente dipartimento attività produttive, culturali, sportive, turistiche, ambientali e cinque rappresentanti del Direttivo del Circolo) prendeva atto delle motivate osservazioni inviate dal Circolo Legambiente e assumeva l’impegno di dotare il Parco al più presto di una idonea copertura assicurativa, di avviare da subito e completare i lavori di messa in sicurezza più urgenti per la riapertura del Parco entro la fine di Luglio 2017 e si impegnava a definire in tempi rapidi uno schema di accordo con il Circolo Legambiente Pisco Montano, coerente con l’istanza presentata per l’affidamento in gestione allo stesso del Parco del Montuno (come già adottato per altri Parchi cittadini) per poter avviare al più presto l’importante progetto di rigenerazione urbana e valorizzazione eco-archeologica del Parco, già predisposto da mesi da Legambiente e su cui erano pronte anche alcune linee di finanziamento purtroppo vanificate dalle lungaggini del procedimento amministrativo in atto. Lo Schema di accordo è attualmente in corso di elaborazione a cura degli Uffici comunali e del Dirigente competente, in continuità amministrativa con altri atti analoghi e tenuto conto del completo possesso dei requisiti necessari da parte del Circolo Legambiente di Terracina e delle credenziali di prim’ordine che Legambiente può vantare a livello nazionale nella gestione dei parchi e delle aree protette.

Tutto quanto premesso, restiamo abbastanza sorpresi nonché perplessi sulla recente delibera di indirizzo, la DGC-188-2017 del 31 luglio 2017 avente ad oggetto “CONCESSIONE ATTRAVERSO BANDO PUBBLICO DI N. 3 AREE VERDI DI PROPRIETA' COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DEI CHIOSCHI MOBILI PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE - ATTO DI INDIRIZZO”, che stabilisce la concessione di un’area delimitata del Parco ad uso commerciale per un chiosco mobile, e non possiamo che dichiararci contrari sia nel metodo che nel merito alla delibera e all’indirizzo espresso dalla medesima che peraltro contraddice il Regolamento dei Parchi Urbani (attualmente in itinere) che non prevedeva per il Parco del Montuno, data la sua caratteristica storico-naturalistica e gli associati vincoli, nessuna possibilità di insediamento di attività commerciali e che esula completamente dall’idea e dalla proposta di tutela, sviluppo e valorizzazione anche economica del Parco prevista nel nostro progetto in coerenza con gli indirizzi contenuti nella nuova legge regionale sulla rigenerazione urbana, recentemente approvata.

Nondimeno continuiamo ad essere convinti che il Sindaco e l’Amministrazione vorranno sicuramente onorare gli impegni presi e formalizzati con Legambiente, la più grande associazione ambientalista del Paese, nella riunione del 27 giugno scorso, non fosse altro perché di questa delibera non si fece alcun cenno in quella riunione, né il Circolo ha ricevuto ad oggi (a distanza di una settimana) alcuna comunicazione in tal senso, come anche previsto dal procedimento amministrativo in corso in merito alla nostra istanza.

Pertanto, in data odierna, abbiamo provveduto ad inviare richiesta via PEC all’Amministrazione per conoscere lo stato di avanzamento degli impegni assunti nella riunione del 27 Giugno ed in particolare riguardo allo stato di avanzamento e i tempi di completamento dei lavori urgenti di messa in sicurezza del Parco (che dovevano essere completati a fine Luglio) e allo stato di avanzamento e i tempi di completamento dell’iter amministrativo relativo alla istanza di Legambiente per la gestione del Parco.

Inoltre, abbiamo anche inviato nei giorni scorsi, richiesta ufficiale inoltrata via PEC alla Amministrazione per poter riaprire di nuovo (a distanza di un anno) il Parco (ripulendolo e ripristinandolo) in occasione dell’evento nazionale di Legambiente Puliamo il Mondo del 24 Settembre 2017 (campagna nazionale che quest’anno celebra i suoi 25 anni e che sarà seguita in modo particolare dalla RAI come partner storico di Legambiente in questa campagna) e ci auguriamo tutti che questa possa essere l’apertura definitiva e l’inizio, dopo un anno praticamente perso, di una nuova vita del Parco del Montuno, oggetto da anni di troppi atti amministrativi incoerenti.

 

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