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Terracina 5 Stelle: "Attività culturali, no grazie preferiamo un parcheggio…"

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La foto scelta per questo articolo non è casuale, ritrae il pubblico accorso al concerto dello scorso primo maggio presso l’arena del molo.

Anche se sarebbe meglio dire l’ultimo evento svolto in quello spazio, vista la richiesta inviata dal nostro comune all’area concessioni della Regione Lazio in cui si chiede candidamente di modificare la concessione in essere, rilasciata all’amministrazione per lo svolgimento di attività sportive, ricreative e culturali, trasformando l’area in parcheggio. Si avete capito bene, parcheggio.

A coronare il tutto, ecco spuntare dal cilindro della Giunta anche l’aggiornamento del Piano del Traffico, Beh, aggiornamento è un parolone, visto che le uniche modifiche degne di nota sono proprio quelle riguardanti il parcheggio in questione e la zona adiacente il nuovo locale riconducibile alla famiglia del Presidente del Consiglio Comunale, Gianfranco  Sciscione…  Quindi, l’elaboratissimo nuovo piano, dovrà sì approdare in Consiglio Comunale per la sua approvazione, ma sembra a tutti gli effetti una decisione già presa. In aggiunta, senza che la modifica del piano sia stata ancora sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica, passaggio previsto per legge, a garanzia della sostenibilità Ambientale, Sociale ed Economica dei piani e delle loro modifiche. Insomma parliamo di quella fase di partecipazione civico/istituzionale che l’Italia ha recepito nel 2008 da una direttiva europea del 2001.

E come se tutto ciò non bastasse, l’aggiornamento del piano si direbbe privo di relazione tecnica giustificativa redatta analizzando i flussi di traffico, riducendosi ad una semplice planimetria senza senso, diciamo che più che un vero e proprio piano, sembrerebbe uno schizzo di progetto.

Speravamo che il nuovo dirigente, nominato dal Commissario Straordinario portasse un “vento nuovo” di procacciniana memoria in un settore cruciale dell’amministrazione comunale, invece pare si sia ambientato abbastanza bene.

Insomma, questa scelta politica, a nostro avviso dissennata, non è scaturita da una condivisione con la cittadinanza o quantomeno con il Consiglio Comunale, ma da una letterina inviata dal “lanciatissimo” assessore competente, Gianni Percoco alla direzione regionale.

Noi lo apprendiamo da un paio di articoli di giornale,  ma rileviamo anche che la notizia non sembra aver infuocato l’opinione pubblica.

Partiamo da un presupposto, un analogo tentativo di sottrarre alla cittadinanza l’uso dell’area demaniale si era già visto tre anni fa a vantaggio di un privato che in cambio di un deposito per il suo cantiere, avrebbe generosamente dotato l’area di interventi di manutenzione, elargendo anche eventi a titolo culturale. Tentativo interessato da un nostro esposto e fortunatamente fallito. E ora che fanno… ci riprovano…

Ma la domanda che vorremmo porre a tutti è: Terracina ha un numero di spazi adeguato alle attività pubbliche per potersi permettere di rinunciare a quello che per tutti oggi rappresenta l’unico luogo dotato di servizi pubblici e dalla capienza di circa 3000 persone? La domanda è ovviamente retorica, e le risposte molteplici. Certo una città a vocazione turistica non ha certo bisogno di spazi per concerti, feste, convegni e attività all’aria aperta per ragazzi e bambini. Del resto la volontà politica di abbandonare lo spazio al degrado è palese e la loro incapacità a gestire  beni comuni destinati alle attività pubbliche, non sembra mortificarli assolutamente, anzi, viene utilizzata  addirittura come una giustificazione.  

E poi non possiamo certo permetterci che i passanti diretti alle isole Pontine non trovino una degna accoglienza, abbiamo fatto effettivamente troppo poco per loro, il nuovo parcheggio gratuito anch’esso in zona demaniale è troppo piccolo, e il parcheggio in via Stella Polare è implicitamente già dedicato ad altri progetti di ben più prestigiosa valenza turistica e culturale…

Noi ci siamo rivolti al nostro portavoce in Regione Lazio, Gaia Pernarella per capire cosa effettivamente il Comune abbia ventilato ai funzionari di quell’ente, e siamo certi che almeno da lì una risposta arriverà. Ma il nostro intento è chiedere a VOI di sostenere in prima persona il nostro tentativo di salvaguardia e riqualificazione di quello che per tutti rappresenta un luogo simbolo della nostra città, anzi, VI chiediamo di farlo mettendoci la firma.

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