Leggiamo spesso lettere di utenti che elogiano operatori sanitari del pronto soccorso e dei reparti e servizi dell’sspedale “A. Fiorini” di Terracina e commenti in merito ad esperienze personali di pazienti che hanno fruito delle nostre cure.
Tutto ciò ci fa in parte sorridere e, in parte, provare un senso di disagio. Siamo medici, infermieri, tecnici ausiliari e ci siamo sentiti toccati da vicino. Mai nessuno si pone tante domande sulla carenza del personale. Gli pperatori sanitari sono un dato di fatto. L’opinione comune è che “abbiano una vocazione”, la realtà è che questa “vocazione” viene sfruttata fino alla fine dalle amministrazioni e ad un certo punto perde valore, significato. Sono belle le parole di stima, di affetto talvolta lasciate dai pazienti soddisfatti. Ci riempiono il cuore. È bello leggere lettere di ringraziamenti, ricevere torte o pasticcini dai pazienti che vengono dimessi e che vogliono esprimere gratitudine.
Purtroppo per mancanza di operatori sanitari ci viene negato di poter lavorare in sicurezza, di poter adempiere ai nostri doveri con serenità, lasciando a personale adeguato e preparato, quello che riguarda l’assistenza di base e di trasporto. I ringraziamenti e le belle parole non sono più sufficienti, purtroppo.
Un ulteriore testimonianza della realtà italiana nella quale molti operatori sanitari sono costretti a sopravvivere nella speranza che non accada qualche imprevisto che potrebbe mettere a repentaglio il posto di lavoro del professionista ma soprattutto la salute di molti pazienti assistiti. É davvero questo il modello sanitario che ogni cittadino, infermiere o paziente che sia, merita?
I rappresentanti della RSU Cisl FP dell’Ospedale “A. Fiorini” hanno chiesto incontri per affrontare i gravissimi problemi che affliggono gli operatori sanitari e individuare soluzioni in grado di dare efficaci risposte al loro disagio che, com’è stato più volte portato all’attenzione dell'azienda ASL Latina e della sirezione medica di Presidio, si registra, in misura sempre più marcata. Invero, prima di tutto, si deve esprimere e segnalare, da un lato, il crescente malcontento e disagio degli operatori sanitari e, dall’altro le loro più che legittime proteste contro le continue violazioni dei loro diritti. A nulla sono valsi i continui appelli ed esposti che si sono susseguiti negli anni da parte della Cisl FP. Infatti, dopo le ripetute e a oggi infruttuose rivendicazioni nelle sedi di confronto sindacale, le pressanti segnalazioni e richieste delle scrivente rappresentanti della RSU , purtroppo, la situazione non è migliorata ma si acuisce sempre più. Difatti, da anni gli operatori sanitari stanno affrontando disagi non più tollerabili che stanno pregiudicando il loro equilibrio psico-fisico, indispensabile per garantire un’assistenza di qualità e priva di esposizione a qualsiasi rischio sia per i lavoratori sia per i pazienti ricoverati. A ciò si aggiunga che spesso viene meno anche il rispetto dei loro diritti e di alcuni basilari istituti contrattuali.
Non va sottaciuto che grazie agli speratori sanitari si regge gran parte del funzionamento dell’ospedale “A. Fiorini” che ogni giorno e notte, con abnegazione, spendono la propria vita per la sicurezza e la salute dei pazienti, nonostante le tante difficoltà in cui spesso si trovano ad operare. Perciò, è davvero paradossale che mentre gli operatori sanitari sono il cardine del sistema sanitario, essendo indispensabili e preziosi per garantire l’assistenza ai pazienti, l’ Azienda, per contro, sembra miope di fronte al loro disagio e alle enormi criticità in cui lavorano. Di più, con amarezza va detto che l’azienda, sino ad oggi, si è mostrata sorda alle legittime richieste avanzate dai rappresentanti della Cisl Fp. Tant’è che gli operatori sanitari non hanno il giusto riconoscimento per il lavoro svolto e sono penalizzati su tutto, dai carichi di lavoro, agli stipendi, all’orario di lavoro sino alle indennità.
La situazione è decisamente sconfortante e forte è il senso di frustrazione degli operatori sanitari. Pertanto, chiediamo che si apra immediatamente un tavolo di confronto sui gravi problemi che investono gli speratori sanitari e che necessitano di immediata risposta, con riserva sin d’ora di valutare con la nostra organizzazione sindacale di aprire lo stato di agitazione sindacale.