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Deliberate le misure di conservazione dei Sic marini, la Regione accoglie le proposte di Legambiente Terracina

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La Regione Lazio, che pure sembrerebbe non molto interessata ai propri siti di importanza comunitaria,  vista la vicenda del mega impianto di allevamento di cozze autorizzato con Determinazione regionale del 21 marzo 2016, n. G02621 davanti alla costa tra Terracina e San Felice Circeo proprio a poche centinaia di metri di distanza dal più grande SIC marino del Lazio (Sito di Interesse Comunitario IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”), ha emesso il 15/11/2016 la Deliberazione N. 679 http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_delibere/303700.pdf a cura della Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali avente per oggetto “Adozione delle Misure di Conservazione di n. 9 SIC marini, finalizzate alla designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e DPR 357/97 e s.m.i.” con la quale procede alla adozione delle misure di conservazione specifiche per 9 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) del Lazio: IT6000003 “Fondali tra le foci del Torrente Arrone e del Fiume Marta”, IT6000004 “Fondali tra Marina di Tarquinia e Punta delle Quaglie”,IT6000007 “Fondali antistanti Santa Marinella”,IT6000008 “Secche di Macchiatonda”,IT6000009 “Secche di Torre Flavia”,IT6000011 “Fondali tra Torre Astura e Capo Portiere”,IT6000012 “Fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace”,IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”,IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo”. Per i restanti 3 SIC regionali (SIC delle  isole ponziane)  le misure sono ancora in corso di definizione. Le misure sono necessarie a garantire il mantenimento, ovvero, all’occorrenza, il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e le specie di interesse comunitario e sono finalizzate alla designazione dei SIC a Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e DPR 357/97 e s.m.i. Con questa delibera la Regione sia avvia inoltre al superamento della procedura di infrazione 2015/2163 avviata da parte della Commissione Europea in ordine alla mancata designazione delle ZSC e delle relative misure di conservazione. La delibera verrà  trasmessa al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ai fini dell’emanazione del Decreto di designazione delle ZSC, ai sensi del D.M. 17 ottobre 2007. Le misure sono frutto di una procedura che ha visto, lo scorso Agosto, la pubblicazione sul sito web regionale e sugli Albi Pretori dei Comuni prospicenti i SIC interessati, delle bozze di misure di conservazione relative a 12 SIC marini della Rete Natura 2000 regionale.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, rispettando la scadenza del 4 settembre, aveva definito ed inviato alla Regione Lazio (prot. n. 441831), in risposta alla pubblicazione sull’Albo Pretorio del Comune di Terracina della bozza di misure, un articolato documento che integrava la bozza predisposta dalla Regione di misure di conservazione e gli indirizzi di gestione dei due SIC ricadenti nel territorio del comune di Terracina: il Sito di Interesse Comunitario IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” e il Sito di Interesse Comunitario IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo”.  Al termine del periodo di pubblicazione (1 agosto – 4 settembre 2016), sono quindi pervenuti 12 contributi alla Direzione Ambiente e Sistemi Naturali della Regione Lazio. L’Ufficio Tutela e Valorizzazione del Mare e delle Coste ha provveduto ad analizzare e valutare tutti i contributi pervenuti e all’occorrenza integrarli nelle bozze dei documenti pubblicati. Dei 12 contributi pervenuti, 8 sono relativi ai SIC IT6000015/16/17 delle isole di Ponza, Palmarola e Zannone, 3 sono relativi ai SIC IT6000009, IT6000012 e IT6000013 ed uno è generale e relativo a tutti i SIC. Gli 8 contributi relativi alle isole ponziane sono ancora in fase di valutazione, mentre dei restanti 4 contributi solo due sono stati valutati positivamente: quello dell’Associazione Marevivo il cui contributo, relativo a tutti i 12 SIC, è stato integrato nelle bozze di misure di conservazione e quello del Circolo Legambiente di Terracina relativo ai due SIC della costa terracinese, le cui proposte sono stato integrate nel documento finale di misure di conservazione e che, per la loro validità, la Regione ha ritenuto opportuno estendere a tutti gli altri SIC marini del Lazio.

Le azioni e gli interventi individuati e suggeriti da Legambiente riguardano principalmente: la realizzazione di un monitoraggio permanente degli Habitat e delle Specie di interesse comunitario anche mediante un sistema di geo-referenziazione; l’adozione di un sistema di indicatori che assicuri qualità ed efficacia al processo di governance del piano di gestione; azioni di sorveglianza e tutela attiva dei SIC; campagne di pulizia dei SIC dai rifiuti e dagli inerti in particolare di plastica che devastano oramai permanentemente i nostri mari (Marine Litter);  realizzazione di applicazioni mobili per garantire la tutela e segnalare la presenza di rifiuti o violazioni; lo sviluppo di progetti LIFE mirati alla salvaguardia degli habitat e delle specie presenti e orientati alla prevenzione dei rifiuti, la mitigazione delle minacce (inquinamento,  utilizzo della pesca a strascico, ancoraggio incontrollato dei natanti in particolare durante la stagione estiva, urbanizzazione selvaggia della costa e delle spiagge vicine) che possono mettere a repentaglio lo stato di salute e il delicato equilibrio dell’ecosistema marino che caratterizza la vita del SIC; attività di educazione, informazione e sensibilizzazione dei fruitori e dei cittadini. Il Circolo Legambiente di Terracina, ha voluto sottolineare con questo contributo l’importanza ed il ruolo centrale che i due SIC marini del nostro territorio ricoprono per l’attuazione concreta della Direttiva quadro 2008/56/CE europea sulla Marine Strategy emanata il 17 giugno 2008 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea e successivamente recepita in Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010 e sulla cui attuazione l’Italia sconta purtroppo come sempre un notevole ritardo. L’importante direttiva comunitaria si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea ponendo agli Stati membri l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine.

"Siamo orgogliosi di aver contribuito a integrare e migliorare il documento regionale e soprattutto siamo soddisfatti del fatto che i nostri suggerimenti siano stati recepiti, apprezzati ed estesi a tutti i SIC del Lazio, visto che uno degli obiettivi primari dell’azione di Legambiente sul nostro territorio è la difesa e la tutela attiva dell’ecosistema marino. Nessuna delle misure da noi suggerite va nella direzione di restringere l'accesso alla pesca o al turismo, ma piuttosto in quella di promuovere la sostenibilità ambientale di tutte le attività e gli interventi che avvengono nelle zone speciali di conservazione e nelle loro vicinanze. Con questo risultato ribadiamo il nostro ruolo attivo e propositivo nella gestione del territorio collaborando sia con il Comune di Terracina che con la Regione Lazio alla quale però chiediamo con fermezza di superare una volta per tutte l’atteggiamento contraddittorio che, se da una parte cerca giustamente di tutelare i SIC emanando misure di conservazione speciali e promuovendo gli stessi a Zone Speciali di Conservazione (ZSC), dall’altra rilascia autorizzazioni e pareri ambientali positivi per la costruzione di un mega impianto per l’allevamento delle cozze a poche centinaia di metri, sia dal più esteso SIC del Lazio che dall’Area Marina protetta per il ripopolamento ittico recentemente estesa dalla stessa Regione (progetto “Mare Nostrum”), entrambe situate davanti alla costa di Terracina tra le più belle e preziose del nostro Paese” afferma Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente Terracina e autore del documento di proposta inviato alla Regione.

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