Spiace leggere le affermazioni avventate e infondate dell'Assessore Casabona in merito alla sentenza del TAR di Latina sull’abbattimento degli alberi, evidentemente non deve aver letto con attenzione la sentenza, e, visto che ci accusa di falsità e strumentalizzazioni, gli vorremmo segnalare che la sentenza non dice affatto, come lui afferma, che il taglio degli alberi è legittimo e che la delibera di Giunta è regolare. La verità è che, nonostante il ricorso fosse fondato non su un pregiudizio ideologico, anzi ribadiva la necessità di valutare caso per caso l’abbattimento per ragioni di sicurezza, il TAR del Lazio, purtroppo a nostro avviso e perdendo una importante occasione di fare chiarezza sulle norme, non è minimamente entrato nel merito della questione posta dal ricorso, e - in maniera peraltro contraddittoria rispetto alla precedente concessione della sospensiva - ha solo dichiarato che, a suo parere, Europa Verde (EV), in quanto partito politico nazionale, non avrebbe la legittimazione a proporre ricorso su una vicenda che riguarda il Comune di Terracina, nonostante EV sia un partito dotato delle sue articolazioni territoriali e nonostante a Terracina Europa Verde sia stata da anni impegnata sulle principali vertenze ambientali, al fianco di associazioni e cittadini e nonostante EV sia impegnata su tutto il territorio nazionale in importanti vertenze (una su tutte quella dell’Ilva di Taranto). Va detto infatti, che il ricorso è stato proposto da Europa Verde nazionale, e non dal Consigliere Subiaco come, di nuovo, erroneamente affermato dall’assessore, mostrando tra l’altro di non sapere che per un Consigliere Comunale non è possibile impugnare un atto dello stesso Comune.
Riteniamo la sentenza alquanto "singolare", specie dopo l'ordinanza sospensiva che il TAR aveva concessa a maggio, e che avrebbe dovuto valutare anche la legittimazione del ricorrente (questione stranamente non sollevata neanche in occasione della successiva udienza di merito), ed a ragione del fatto che Europa Verde ha nel proprio statuto la tutela ambientale. Una sentenza che, senza svolgere alcun accertamento in concreto della effettiva titolarità, da parte di Europa Verde, del diritto di fare valere in giudizio i cosiddetti "interessi diffusi", limita di fatto la possibilità, non solo di Europa Verde, ma di un qualsiasi partito, a ricorrere contro atti amministrativi ritenuti illegittimi. Un modo comodo per non entrare nel merito delle questioni che invece sono spesso assai spinose.
E' per questo motivo che Europa Verde sta valutando la proposizione dell’appello al Consiglio di Stato, anche alla luce del fatto che il TAR di Latina pur facendo riferimento ad una serie di sentenze pregresse, la cui pertinenza è stata valutata dai nostri avvocati non diretta, evidenzia “la novità” della vicenda esaminata disponendo la compensazione delle spese di giudizio, e tenuto conto anche che EV, forse a differenza di altre sigle politiche, da sempre opera a tutela degli interessi ambientali, a fianco di cittadini, associazioni e comitati, spesso assumendosene anche i costi salati. Sarebbe dunque paradossale ammettere la legittimazione di comitati spontanei che talvolta si costituiscono ad hoc per agire nelle cause ambientali, e negare la legittimazione allo storico partito ecologista italiano e questo anche alla luce dei costi, invero comunque pesanti anche per un piccolo partito, di un ricorso al TAR, costi che dissuadono spesso cittadini e comitati spontanei nel far valere i loro diritti. Inoltre ribadiamo che in parte i costi del ricorso al TAR in oggetto sono stati anche coperti direttamente da cittadini attraverso una raccolta fondi che ci ha davvero commosso, vista la partecipazione, cittadini che forse avrebbero meritato più attenzione e rispetto.
In conclusione, non essendo il TAR di Latina entrato nel merito della vera questione, ovvero della legittimità di una delibera di Giunta, la quale travalicando tutto e senza ottenere parere dagli Uffici e pareri terzi da periti agronomi, disponeva un taglio, indiscriminato e non giustificato dal rifacimento della sede stradale, di molti alberi sani, NON è possibile affermare che la delibera è, nel merito, legittima, ed il taglio degli alberi è giusto, come falsamente affermato dall'assessore Casabona con gran fanfara.
Nel frattempo però osserviamo che, mentre grida vittoria dicendo grossolanamente che il ricorso di Europa Verde sta bloccando la manutenzione e si mostra così attento alla sicurezza dei cittadini, lo stesso assessore non si cura però di eliminare le ceppaglie e le radici di pini tagliati a Viale Europa anni ed anni fa che, molto più dei pini ancora presenti, dissestano la strada. Come anche non si cura di definire un Censimento del Verde, un Piano del Verde ed un Regolamento del Verde urbano, come richiedono Legambiente e Europa Verde ormai da anni, pur essendo l’adozione di questi documenti presente nel DUP e nel PIAO dell’Ente, preferendo mandare avanti obiettivi più semplici degli uffici come quello relativo alla sostituzione di impianti arborei che presentano problematiche di sicurezza stradale, con relativo premio di performance. Per non parlare della gestione carente e deficitaria dei parchi cittadini che sono letteralmente abbandonati a loro stessi con gravi problemi di manutenzione e rischi anche per chi ne usufruisce.
Una gestione, quella dell’Assessore Casabona, che noi di Europa Verde consideriamo ampiamente deficitaria sotto diversi aspetti, visto che in questo anno e mezzo abbiamo visto ben poco sulle molteplici deleghe a lui assegnate: Ambiente, Transizione Energetica, Mobilità sostenibile, Parchi Pubblici, Dissesto Idrogeologico, Qualità del Mare e dell’Aria, Ciclo dei Rifiuti, Manutenzione del Verde, Protezione Civile, Sanità e Rapporti con le ASL e Progetti Life, come evidenziato anche dagli emendamenti al DUP e al Bilancio e alle numerose mozioni, interpellanze ed interrogazioni poste da Europa Verde in questi due anni di consiliatura.
Rispettiamo la sentenza del TAR, ma temiamo che ci possa essere anche una valenza politica dietro questa sentenza, che sicuramente svilisce il ruolo che i partiti come Europa Verde devono e possono svolgere anche all'interno della società civile. Un conto è la discussione politica che deve avvenire nei luoghi deputati e nelle sedi istituzionali, un conto è impugnare atti ritenuti illegittimi non sottoposti ad alcun vaglio politico assembleare come una Delibera di Giunta, e questo, in uno stato di diritto, non può essere paradossalmente negato ad una organizzazione, sia pure essa un partito, che da sempre si batte per l'ambiente.