Un biglietto unico ad un prezzo speciale per visitare, domenica 25 maggio 2025, il Tempio di Giove Anxur (Santuario di Monte Sant’Angelo), l’antico Teatro Romano e il c.d. Capitolium (centro storico di Terracina): questa la proposta della Fondazione Città di Terracina in occasione della 15ma Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane, alla quale aderisce per la prima volta.
L’iniziativa si svolge in collaborazione con l’Associazione Dimore Storiche Italiane - Sezione Lazio. Il pubblico potrà acquistare il biglietto, al costo di 12 euro, direttamente domenica 25 maggio al punto informazioni delle Favisse del Tempio Maggiore (corso Anita Garibaldi 104) o presso la biglietteria del Tempio di Giove Anxur (piazzale Gaetano Loffredo).
La prenotazione è obbligatoria (e-mail info@fondazioneterracina.it; tel. 0773/359346; mob .e WA 335/1659813).
Le visite al Foro Romano (Piazza del Municipio, Teatro e c.d. Capitolium) sono tutte accompagnate da personale qualificato e possibili in quattro orari (ore 10:00, 11:30, 16:00 e 18:00) e si intendono per un gruppo minimo di 10 persone e massimo di 20 persone.
Al Tempio di Giove Anxur, l’accesso è libero negli orari di apertura (ore 9:00 – 20:00, ultimo ingresso ore 19:30), presentando il biglietto acquistato.
I visitatori potranno ammirare il meraviglioso teatro romano di Terracina, risalente al I secolo a.C. e monumentalizzato in età augustea, protagonista tra il 2018 e il 2023 di nuovi scavi estensivi e di uno splendido restauro della cavea, curati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina.
Nel Tempio Tuscanico (c.d. Capitolium), tempio a tre celle del I sec. a.C., luogo di immenso valore archeologico, il pubblico troverà esposto un prezioso ritrovamento di quegli scavi: la testa di una statua di Giulio Cesare, dal sorprendente realismo dei lineamenti.
Simbolo di Terracina con il celebre Criptoportico a dodici archi affacciato sul mare, il cosiddetto Tempio di Giove Anxur (più esattamente Santuario di Monte Sant’Angelo) - di attribuzione ancora incerta a un giovane Giove “senza barba” o a Venus Obsequens - risale alla fine dell'età repubblicana di Roma, tra il II e il I secolo a.C., ma l’intera area archeologica ha rivelato presenze già dal Cretaceo e poi di popolazioni italiche, con evidenze di culti oracolari e i resti del cosiddetto Piccolo Tempio forse dedicato alla divinità di Feronia.