Grande successo per la serata di raccolta fondi organizzata dal Rotaract Club Terracina Fondi, in collaborazione con il Rotary padrino e con il patrocinio del Comune di Terracina, che si è tenuta domenica scorsa a Terracina presso il ristorante Porto Salvo e che ha visto la partecipazione di circa 80 persone.
Durante la serata benefica è stato presentato il progetto nazionale dei Distretti Rotaract “Torniamo a scuola” ed è stato possibile prendere parte ad un vernissage di fotografia, dove sono state esposte per la vendita le bellissime fotografie partecipanti alle edizioni del concorso fotografico “Earth is Art”, la cui premiazione si è svolta lo scorso maggio presso il Palazzo della Bonifica.
Il progetto “Torniamo a scuola”, ha affermato Mariacarolina Alliegro, referente nazionale del progetto “Torniamo a scuola”, ha l’ambizioso obiettivo di offrire - in collaborazione con la Caritas Development Kongolo, presieduta dal Vescovo della Diocesi, Monsignor Oscar Ngoy Wa Mpamba - service in una zona del Congo quale il territorio della Diocesi di Kongolo, nella provincia del Katanga.
Si tratta di un luogo difficile da raggiungere, inginocchiato da guerre, saccheggi, violazioni di ogni genere ha affermato Pierpaolo Masi, quale referente della Caritas locale in Kongolo. Molte persone, prosegue Masi, sono tuttora costrette a lasciare le proprie case e fuggire nelle foreste, danneggiando inevitabilmente anche il settore scolastico.
Pertanto, Selvaggia di Fazio, Presidente della Commissione Azione Internazionale del Distretto Rotaract 2080, ha spiegato come il progetto nazionale ha l’obiettivo di costruire una prima ala del complesso scolastico destinata all’istruzione primaria, che disporrà di sei classi e il rifornimento di tutto il materiale didattico necessario.
Alla luce di questo grande successo in termini di partecipazione e sensibilizzazione su temi sociali così importanti, Chiara Antonelli, Presidente del Rotaract Terracina-Fondi, ha concluso che la comunità si è mostrata pronta a contribuire in questa importante battaglia, perché andare a scuola non significa soltanto evadere dalla prigione dell’analfabetismo ma anche innestare un circolo virtuoso che produce i suoi effetti a lungo termine, di generazione in generazione.