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La parte nuova tra epoca romana ed età moderna

La Redazione
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Ampliata e arricchita in età romana, abbandonata alla palude durante il Medioevo e riscoperta solo in epoche più recenti, la parte bassa di Terracina è oggi il suo nucleo vitale. Ma oltre i nuovi edifici, sotto le abitazioni e le piazze, Terracina Bassa nasconde delle vere proprie perle archeologiche che a volte sbucano letteralmente dal sottosuolo a testimonianza di un passato spesso dimenticato.

L'antica Terracina bassa conobbe il suo massimo splendore in epoca tardo repubblicana e imperiale, quando cominciò ad arricchirsi di numerose ville signorili oggi per la maggior parte sepolte. La città si popolò e divennero necessari nuovi centri di aggregazione come quelli della cittadella. Sorse così un nuovo foro, detto Severiano, nella zona dell'odierna piazza Fontana Vecchia, e un anfiteatro la cui curvatura è ancora visibile negli edifici del quartiere Capanne. Nel parco dell'Area Chezzi sono invece ben visibili i resti di un complesso termale, da non confondere però con le Terme di Nettuno presenti alle pendici di Monte Sant'Angelo e risalenti al II secolo d.C.

Siamo arrivati quindi al periodo di massima espansione della città, oltre che dell'Impero. Terracina, da sempre importante scalo portuale, vide lo costruzione di un porto ancora più grande fortemente voluto dall'imperatore Traiano. Il porto Traianeo, del cui molo rettilineo restano ancora i ruderi, venne costruito con la pietra estratta durante il taglio di Pisco Montano. Il picco che affianca Monte Sant'Angelo presenta, infatti, un lato completamente piallato, sotto il quale Traiano fece passare un nuovo tratto della via Appia che si andò a sostituire a quello che aggirava la città sulle montagne. Un ulteriore prova dell'importanza che l'imperatore dava alla cittadina sulla palude e ai traffici che vi passavano.

La parte bassa venne abbandonata quando le invasioni barbariche presero a minacciare l'Italia e lasciata al mare e alla sabbia, che ricoprirono tutto. Risorse però in epoca moderna, quando Pio VI scelse la città come sede dei lavori di bonificazione delle Paludi Pontine. Nel corso del XIX secolo sorsero nuovi quartieri come quello della Marina e Terracina Bassa riprese a vivere, trasformandosi poco per volta nel nuovo cuore della città.

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