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Sindaco Procaccini: “La direttiva Bolkestein nega l’identità applicando anche sugli arenili logiche da supermercato e rischia di esporre altre fette di economia all’intromissione della malavita”

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Il sindaco di Terracina Nicola Procaccini contesta le conclusioni del suo collega riminese Gnassi a proposito del ddl delega del Governo sul riordino delle concessioni demaniali. Il provvedimento recepisce la direttiva Bolkestein, normativa europea che tante proteste suscita da anni da parte dei balneari. “Fatico a immaginare un’impresa balneare italiana più simile a un centro commerciale statunitense che a un luogo di aggregazione sociale e relax. I nostri stabilimenti hanno una storia e una tradizione che ha radici familiari profonde, sia nel senso della gestione sia nel senso della clientela. Si tratta di aziende che hanno fatto investimenti importanti per  avviare l’impresa o migliorare l’offerta imprenditoriale, conservando però quelle peculiarità legate ai territori e alla composizione sociale. Abbiamo l’esempio dei balneari di Terracina – prosegue il sindaco – che conta su un tessuto imprenditoriale del settore legato alla tradizione familiare: soprattutto negli ultimi anni tutti hanno investito risorse per migliorare le proprie aziende, contando su un sistema di concessioni che li incoraggiava a fare queste scelte migliorative. Immaginiamo per un momento che la concessione degli arenili venga assegnata attraverso aste pubbliche, come previsto dalla Bolkestein: i grandi capitali, magari anche di dubbia provenienza, farebbero man bassa estromettendo gli attuali operatori le cui aziende familiari, conosciute sul territorio da tempo, rappresentano anche una sorta di anticorpi alla diffusione del malaffare”. Procaccini sottolinea come “i sindaci abbiano soprattutto il dovere di tutelare la propria comunità valorizzandone le peculiarità, evitando di consegnarle al conformismo spersonalizzante. Uno stabilimento balneare francese sull’Atlantico è, per tradizione e cultura, diverso da uno italiano. Queste differenze sono una ricchezza inestimabile di cui bisogna tenere conto e non riesco a rassegnarmi all’idea che ha l’Unione Europea di uniformare le vite di tutti noi. Il mantra ossessivo “ce lo chiede l’Europa”, utilizzato da taluni per giustificare tutte le decisioni prive di senso, non è più spendibile perchè i cittadini hanno capito l’inganno. Mi auguro – conclude il sindaco di Terracina – che il Governo riveda le sue politiche tutelando il valore economico e sociale degli operatori italiani”. 

Nicola Procaccini    
Sindaco di Terracina

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