Partecipa a Terracina Notizie

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Orti sociali urbani, Terracina 5 Stelle denuncia incapacità politica e amministrativa

Condividi su:

L’idea di riqualificare delle zone urbane in stato di abbandono e degrado con lo strumento degli Orti Sociali Urbani, nasce dal Forum di Agenda 21 locale nel lontano 2013. Dunque non è la politica, ma è il Forum, ovvero l’organo con il quale i cittadini possono partecipare alle attività dell’amministrazione comunale, a chiedere l’utilizzo di questo strumento attraverso il “Piano di Azione Ambientale” e di conseguenza l’ente comunale aderisce al Progetto nazionale Orti Urbani nel gennaio del 2014.

Una soluzione intelligente che permette, non solo di riqualificare delle aree in stato di abbandono, ma che a anche una valenza sociale, permettendo a delle famiglie in condizioni economiche disagiate di produrre in proprio ortaggi e frutta con un basso impatto ambientale e con una funzione educativa, civica ed etica.

In aggiunta l’adesione a questo progetto ha dato la possibilità al nostro comune di essere inseriti nella lista dei comuni che perseguono la qualità della vita e della sostenibilità dello sviluppo e di conseguenza di avere un punteggio superiore per l’ottenimento della Bandiera Blu, essendo uno degli “ Interventi di Sostenibilità Ambientale” previsti dalla FEE/Italia (schede G) per l’assegnazione dei punteggi ai comuni candidati.

Ma dopo questo inizio, fatto di tante buone intenzioni, iniziano a manifestarsi le incapacità della nostra amministrazione. A distanza di un anno nessun iter amministrativo viene avviato nonostante i solleciti del Forum Agenda 21, che decide allora di intraprendere un’azione decisamente più incisiva. Redige ed invia all’esame dell’amministrazione comunale con nota il 23/03/2015 una bozza di regolamento sugli orti urbani, periurbani e sociali. In questo momento esiste una amministrazione commissariale che, dopo aver incontrato i rappresentanti del Forum, approva un regolamento.

Subito dopo viene approvata la “Individuazione delle aree da destinare agli orti urbani e periurbani” e dunque oltre 4000 mq di superficie di verde pubblico viene destinata ad orti urbani per 2553 mq e ad orti sociali per 1469 mq. Tutti nella zona del quartiere “Calcatore”.

Due mesi dopo viene emanato un avviso pubblico per la partecipazione alla assegnazione delle aree ed in seguito viene pubblicata la graduatoria ed a questo punto occorreva solo completare quanto previsto e disposto dal Regolamento al fine di consegnare le aree agli aventi diritto.

Questo non è avvenuto. La giunta commissariale è terminata e nessun iter amministrativo viene avviato dal dipartimento e dal settore competente per dare esecuzione agli obiettivi dell’amministrazione malgrado nuovi solleciti vengono inviati dal Forum Agenda 21.

Arriviamo ora ai giorni nostri, sono passati tre anni ed una procedura che per un’amministrazione di un Comune normale doveva essere ordinaria amministrazione ed essere liquidata in pochi mesi, risulta ancora incompiuta.

L’amministrazione comunale, incapace anche di mandare avanti anche i più piccoli progetti, e nello specifico l’assessore competente, risponde ai solleciti per mezzo stampa al Forum Agenda 21 definendo un sollecito (atto dovuto) di un organismo di partecipazione dei cittadini “…attacchi sterili che non hanno ragion d’essere…”.

Allo stesso tempo però ammette la propria totale incapacità a gestire quella che è la normale amministrazione dell’ente comunale. Ovvero ammette che prima di consegnare i terreni ai cittadini: “…devono essere liberati dagli ingombri che si sono illecitamente accumulati nel tempo e analizzati accuratamente affinché risultino totalmente idonei alla coltivazione orticola, condizione indispensabile per la loro fruibilità. La difficoltà ad espletare queste operazioni è legata alla penuria di risorse economiche di cui soffre l’Ente.”.

Sta quindi ammettendo l’incapacità di gestire le attività di ordinaria amministrazione come quella di una pulizia di piccoli appezzamenti di terreno, per cui l’ente comunale è responsabile e che nel corso del tempo si stanno trasformando in una discarica a cielo aperto.

Ci viene però il dubbio che queste affermazioni celino una mancanza di volontà politica, visto che in confronto agli appalti milionari del verde pubblico e dei rifiuti stiamo parlando di costi irrisori, e che per questo non alimentano le stesse logiche clientelari.

Dubbio confermato anche dal fatto che l’iter di assegnazione dei terreni ha avuto una forte accelerazione proprio nel periodo di amministrazione commissariale che in questa attività si è dimostrata molto più efficiente, e che, come confermato dalle parole dell’assessore, non sarebbe mai avvenuto in modo così celere senza l’intervento del Commissario.

In ogni caso analizzando questa vicenda facciamo notare che le amministrazioni targate Procaccini hanno sfruttato questa opportunità ai soli fini di ottenimento di un titolo, come la bandiera blu. Una scelta che risulta deleteria nel momento in cui, al di là dei proclami, non vengono realizzati quei punti fondamentali (verde pubblico e le iniziative dal basso come orti Urbani)  che rappresentano elementi qualitativi di primo piano nella vivibilità di una città, poiché il verde urbano non è un “tassello urbanistico” come spazio non costruito, ma va gestito ed inteso come componente fondamentale della qualità della vita.

Condividi su:

Seguici su Facebook