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Saldi estivi: Federazione Moda Italia Confcommercio Lazio Sud registra un calo nelle vendite

Si registra un calo, soprattutto dopo la prima settimana di saldi

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Il termine dei saldi estivi 2018 è ormai alle porte e le risultanze raccolte tra i commercianti non sono di certo rosee.

Si registra un calo, soprattutto dopo la prima settimana di saldi, di circa un - 10% rispetto alla scorsa stagione estiva, con punte anche di -15% in alcune zone interne delle province di Latina e Frosinone.

“Il dato conferma che il mercato interno del nostro Paese non riesce a riprendersi dalla crisi economica che ancora oggi investe le famiglie italiane e non solo, contraendo sempre più i consumi” dichiara il Presidente di Federazione Moda Italia Lazio Sud, Roberto Tammetta.

Per il Presidente a peggiorare la situazione in chiaroscuro sono state anche le condizioni meteorologiche avverse “la stagione estiva - spiega Tammetta - si è avvertita solo in concomitanza con l’inizio dei saldi, vanificando così la vera stagione di vendite. Anche per questo – sottolinea il Presidente di Federazione Moda Italia Lazio Sud -  ci stiamo adoperando con chi di dovere, affinché venga istituito un nuovo calendario saldi, con l’intento di posticipare gli inizi di almeno 30 giorni, tenendo presente che le stagioni ormai hanno subito una sorta di slittamento in avanti, determinando un cambiamento nell’arco temporale, visibile a tutti”.

Riguardo gli acquisti online che registrano un dato in crescita, Tammetta aggiunge: “il più delle volte l’acquirente di trova costretto a doversi accontentare di prodotti di qualità più bassa, e sicuramente non riceverà le attenzioni alla clientela che un negozio invece offre”.

“Siamo consapevoli ormai - conclude Tammetta- che il commercio non vive un momento facile. La ripresa che da sempre ci viene sbandierata, la troviamo solo sulle pagine dei quotidiani e in alcuni servizi giornalisti in onda sulle emittenti televisive. Noi commercianti invece restiamo in attesa di segnali postivi da parte di chi governa il nostro Paese, nella speranza che questi arrivino prima che le nostre città diventino buie e senza anima, a causa della chiusura dei negozi di vicinato, i quali ancora oggi mantengono vivo il centro e le periferie delle nostre realtà”

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