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Ludopatie, il Comune di Terracina ancora in attesa di un regolamento

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A volte ci chiediamo se le vite umane sono tutte uguali oppure ci sono quelle di serie A e di serie B. Tantissimi hanno perso il lavoro ,la famiglia ed anche i beni patrimoniali frutto di una vita di sacrifici . Nei casi più gravi in tanti sono arrivati perfino al suicidio gesto che pensa di compiere, per la disperazione,  un giocatore d’azzardo su sette.

Davanti a drammi del genere ci sono istituzioni che restano immobili  o quasi adducendo motivazioni poco credibili generando dubbi magari che non hanno ragione di essere.

A Terracina l’unica cosa fatta è stata quella di creare uno sportello di ascolto, affidato ad una cooperativa, di cui coloro che ne sono a conoscenza si contano sulle dita di una mano i cui primi  risultati sono facilmente immaginabili. Forse occorreva una maggiore pubblicizzazione vista la gravità della problematica.

A suo tempo si era parlato dell’istituzione di un osservatorio ma a tutt’oggi non se ne ha notizia.

Ma andiamo con ordine.

Era il 31 ottobre 2016 (avete capito bene ……OTTOBRE 2016!!!!!!) quando il Consiglio Comunale rimandò alla Commissione competente la bozza del “Regolamento Comunale sulle sale giochi e sull’installazione degli apparecchi e congegni di intrattenimento e svago”. In data 8 novembre 2016 (avete capito sempre bene…..8 NOVEMBRE 2016!!!) detta commissione si riunì per esaminare il suddetto. Il Presidente della Commissione Politiche Sociali, dopo una seduta con un primo esame molto sommario, rimandò la riunione successiva “a tra 15 giorni circa” . Ora ci perdoni l’amara battuta Sig. Presidente ma per lei quanto durano 15 giorni?? E’ trascorso quasi un anno e non si vede luce. Il motivo? I cittadini hanno diritto di conoscerlo. Non possiamo e non vogliamo credere che tutto questo tempo sia trascorso per studiare quei pochissimi articoli che lo compongono. Manca forse la volontà politica?

A qualcuno che sminuiva l’importanza di un buon regolamento lo invitiamo a consultare i primi numeri di Bergamo dopo l’approvazione dello stesso: la spesa pro capite nel gioco è cresciuta solo del 4% rispetto all’8% nazionale, meno 11,4% relativo all’utilizzo delle AWP , 1% in più per le VLT rispetto al 5,6% a livello nazionale. Pe non allontanarci molto e rimanere nella nostra provincia si guardi a Formia laddove , a seguito dell’approvazione del Regolamento, le giocate sono diminuite già dal primo anno di oltre il 30%. Lo stesso Comune che ha patrocinato incontri con la Consulta Diocesana, la Caritas e Libera, nel corso dei quali sono stati premiati 20 bar che hanno apposto il bollino “NO SLOT” e  che hanno scelto consapevolmente di non avere macchinette, gratta e vinci ed altre forme di azzardo. Con questo non diciamo che si risolve il problema ma comunque si pone un minimo di argine.

Per non parlare di quanto ottenuto da altre amministrazioni quali ad esempio Pavia e Napoli, città nei primissimi posti in Italia per il gioco d’azzardo, le quali hanno ottenuto ottimi risultati importanti con un’azione incessante di prevenzione e informazione con un senso di responsabilità consono a chi ha a  cuore la salute dei propri cittadini.

Come si può ben notare un regolamento non è del tutto inutile….anzi tutt’altro!!

Diventa tutto meno complicato se a questo si aggiunge uno sportello ben pubblicizzato, un osservatorio composto da persone competenti ed incontri informativi e formativi in tutti i luoghi di aggregazione, maggiormente nelle scuole e nei centri anziani. In questo modo sinergico si otterrebbero risultati importanti e si salverebbero vite umane e famiglie.

Inoltre nella terza settimana del mese di settembre si sarebbe dovuta tenere la giornata provinciale del buon gioco, così come approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, ma neanche in questo caso abbiamo avuto notizia in merito contrariamente , ad esempio, a Fondi che con il patrocinio della Provincia di Latina e in collaborazione con la Pro Loco, ha organizzato  dal 22 al 24 Settembre la bellissima e partecipata manifestazione “Giochiamo insieme contro le ludopatie”. Quando si vuole si agisce a prescindere da qualsiasi altro problema e/o impedimento che davanti a problemi del genere rappresentano solo una scusante.

Inoltre ci teniamo sempre a sottolineare il fatto che tutto ciò non è contro nessuno, come erroneamente si pensa, bensì è per qualcuno e quel “qualcuno” sono centinaia di uomini, donne e ragazzi ormai ludopatici o che sono a rischio ludopatia.

Come tutti ormai sanno trattasi di un problema enorme dai risvolti giuridici ,sanitari e di sicurezza e che a questi, per un’Amministrazione Locale, va aggiunto quello politico in quanto non di gradimento ad alcune fasce della cittadinanza. Occorre però avere il coraggio di prendere decisioni  con determinazione e velocità in quanto la ludopatia non è solo un fenomeno sociale  ma è una vera e propria patologia e come tale, con la doverosa responsabilità, va affrontata.

Certo per lo Stato e per le Società Concessionarie è tutto molto diverso visto che trattasi solo e soltanto di business  in funzione dell’enorme quantità di denaro in entrata.

Noi dello SPI/CGIL Lega di Terracina- Fondi sul problema della ludopatia non molliamo di un millimetro continuando a lottare, così come facciamo da anni, consci del fatto che la corretta ed incessante informazione a volte può risultare determinante.

Fino a dieci anni fa per i genitori la preoccupazione principale era la cocaina, l’eroina e la cannabis oggi la paura maggiore è il gioco d’azzardo che , a differenza di queste, colpisce a qualsiasi età anche se per motivazioni diverse in quanto la ludopatia  è transgenerazionale per cui non fa alcuna differenza di età e di ceto sociale.

Forti di ciò abbiamo incontrato tanti cittadini e moltissimi ragazzi delle scuole superiori nei loro istituti.

L’ultimo incontro con i giovani si terrà il 27 di questo mese presso il Liceo Scientifico di Terracina. Interverranno esperti in materia ed inoltre ci sarà la testimonianza di chi è uscito con grande forza da quel tunnel e che oggi  aiuta coloro i quali  vi sono dentro fino al collo .

Vengono i brividi nel sapere che nel 2016:

  1. sono stati raccolti in giocate legali 96,1 miliardi di Euro contro i 34,7 del 2006;
  2. i ricavi per le aziende sono stati pari a 9 miliardi;
  3. gli introiti fiscali sono stati di 10,5 miliardi;
  4. gli investimenti pubblicitari sono stati pari a 71,6 milioni di euro con un incremento del 40% sul 2015;
  5. la Regione Lazio, per gioco d’azzardo, è la seconda in Italia dopo la Lombardia;
  6. Latina è la prima provincia del Lazio e tra le prime 5 in Italia;
  7. 400.000 bambini fino a 9 anni già hanno provato a giocare;
  8. 1.300.000 studenti tra i 14 ed i 19 anni gioca d’azzardo  con rischio ludopatia (dati Nomisma);
  9. I pensionati bruciano in media 3.200 euro all’anno ossia  266 euro al mese.

Come già detto in precedenza noi “diversamente giovani” dello SPI/CGIL Lega di Terracina-Fondi proseguiamo sempre più decisi nel nostro cammino in attesa di essere affiancati anche da altre Istituzioni, in primis quella locale, le quali dovrebbero prendere atto della drammaticità della malattia “ludopatia” la cui soluzione non può più attendere perché per ogni vita umana che si perde c’è sempre un responsabile morale.

Phil Donahue affermava che “Il suicidio è una soluzione permanente a un problema temporaneo” e nessuno deve lasciare nulla di intentato per risolvere quel “problema temporaneo” che si chiama…..LUDOPATIA.

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